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Due pergamene del IX secolo

- È il 17 giugno 855 quando “Garibaldo del fu Odelbaldo del vico Criberiago”, “suo figlio Anselmo”, e “Autelmo del fu Agemundo, da Inzago” si incontrano per trasferire la proprietà di alcuni immobili situati nei territori di Inzago e di Bellinzago, mediante un contratto di vendita e di donazione “acto Congorciola”, cioè stipulato a “Congorciola”.

- È invece un giorno imprecisato del mese di gennaio dell’858 quello in cui “Autelmo del fu Agemundo, da Inzago” vende a “Vuago del fu Talto, da Gessate” per la somma di “quaranta soldi d’argento”, “una vigna a Sorbulo” e una “selva a Tacianica nel vico e fondo di Gessate”, mediante un altro contratto di vendita “acto Congorciola”.

Sono questi i primi due documenti scritti rinvenuti fino ad oggi contenenti un riferimento a quella località che, chiamata in origine “Concordia” perché vi aveva sede un tempio dedicato alla dea Concordia (cioè un Tribunale civile che attraverso il pronunciamento delle sentenze ripristinava appunto la concordia tra i litiganti), successivamente denominata prima “Concordiola” per distinguerla da altre località dotate dello stesso nome e poi “Congorciola”, assumerà infine il nome di Gorgonzola.

Tali documenti attestano l’importanza che già rivestiva “Congorciola”, ove si consideri che ai tempi di Carlo Magno e dei suoi discendenti le sole persone che sapessero leggere e scrivere erano i membri del clero, i quali erano dislocati prevalentemente presso le Chiese pievane attorno cui si raccoglievano le comunità di battezzati, e che oltre a svolgere le funzioni più propriamente religiose ed a raccogliere i contributi che gli agricoltori e gli allevatori erano tenuti a versare per il sostentamento dei sacerdoti (le cosiddette “decime”), svolgevano anche funzioni notarili. E le due pergamene del IX secolo che registrano per la prima volta il nome di “Congorciola” furono sicuramente redatte presso l’antica Chiesa dei Santi Protaso e Gervaso di Gorgonzola. Il fatto che poi, in un’epoca della quale si conservano per il territorio Milanese non più di una cinquantina di pergamene, ben due di esse siano state scritte a “Congorciola”, conferma ulteriormente l’importanza del nostro paese, situato a poca distanza da quella città di Milano che dal 293, per decisione dell’imperatore Diocleziano, era diventata capitale dell’Impero Romano d’Occidente, lungo la principale arteria di comunicazione dell’epoca, vale a dire quella che collegava Milano al porto di Aquileia e da qui a Bisanzio (che a breve diventerà capitale dell’Impero Romano d’Oriente). Nel corso dei secoli Gorgonzola sarà oggetto di devastazioni e ricostruzioni, sarà fortificata assumendo nel XII secolo la qualifica di “borgo”, verrà ampliata e trasformata, fino ad assumere le dimensioni e la conformazione riportate nel Catasto Lombardo Veneto del 1854/1864. Da allora ovviamente essa è stata oggetto di ulteriori modifiche, ma sostanzialmente inalterati sono rimasti il suo assetto stradale ed urbanistico ed i suoi elementi di pregio.


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